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Osserva il tuo piano operativo

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Rispetta il denaro

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Osserva bene i grafici

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Scegli bene l'asset su cui operare

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Rispetta il tuo Money Management

Nessuno guadagna con il Trading in Italia

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Una nuova veste per il nostro report settimanale!

Per offrire ai nostri utenti un servizio sempre più professionale e all'avanguardia, abbiamo deciso di dare una nuova veste al nostro report settimanale con spunti operativi per il tuo trading.

Grazie all'utilizzo di una soluzione enterprise web conferencing, da oggi mostreremo i grafici con il nostro commento e analisi.

Ti aspettiamo all'interno della nostra sala operativa di trading online.

Se ancora non lo hai fatto guarda il video del report di questa settimana: http://meet35643163.adobeconnect.com/p1e0je4vev8/


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Report e spunti operativi!

Ottima settimana da un punto di vista operativo con il raggiungimento di buona parte degli obiettivi indicati nel precedente report e con tanti spunti operativi, che hanno permesso alla nostra Sala Operativa di totalizzare ben 593 PIPS.

Detto questo e visto che ancora non è chiara la situazione riguardo alla regolamentazione per la pubblicazione su blog come il nostro, con il diritto di modifica, dobbiamo attenerci e limitarci al momento a dare solo indicazioni di carattere puramente tecnico sulla nostra visione del mercato, anche se molte e varie sarebbero le cose su cui cercare di fare maggior chiarezza riguardo sia alla situazione macroeconomica che a quella politica sia del nostro paese che dell'Europa.

Fatta questa premessa passiamo subito nel vivo del report, per quanto riguarda il cambio euro dollaro i prezzi in chiusura venerdi si riportano in area 1.3800 con un mini rally sulla scia dell'approvazione del nuovo piano di austerity da parte del senato italiano, tuttavia l'entusiasmo a nostro avviso deve rimanere cauto, per questa settimana ribadiamo sostanzialmente gli obiettivi della scorsa settimana, quindi solo con la rottura dell'area di resistenza a 1.3916 possibili proiezioni di medio termine a ritestare area 1.4280, la mancata violazione dell'area indicato porterebbe i prezzi ad un ritest di 1.3550 prima e 1.3150 poi.

Per il cable situazione immutata coi prezzi che continuano ad oscillare in un range tra 1.5870 e 1.6113 quindi la violazione di uno di questi due livelli ci darà indicazioni più probabili sulla direzione da seguire.

Per il cambio USD/CHF con il test fatto di area 0.9150 e conseguente ritracciamento dovremmo ora assistere ad un nuovo assalto di area 0.9300 con sviluppi rialzisti di medio alla violazione della stessa. Non sono però da escludere test di area 0.8850.

Per il cambio USD/JPY i prezzi si sono riportati in area 77.00, da qui potrebbe ripartire un recupero del biglietto verde a ritestare area 78.50, la violazione invece di 76.50 potrebbe far ritestare i minimi.

Per quanto riguarda i listini azionari, parziali recuperi hanno dato vita ai test delle aree indicate nel precedente report e sostanzialmente per questa settimana rimangono immutate le aree da monitore per con il FTSEMIB che tenta di riportarsi sopra quota 16000 per poi tentare il test della resistenza a 16500 prima e 17000 dopo.

Per il DAX discorso analogo, difatti la tenuta dell'area di supporto a 5750 punti sta spingendo il listino verso la prima resistenza di breve a 6100, la violazione di questo livello potrebbe portare il listino in area 6500 area di resistenza di medio termine.

Per i listini americani il DOW JONES sembra proiettato verso l'area indicata a 12.300 punti, da monitorare per sviluppi rialzisti fino in area 12.800 nel medio termine. Non escludiamo anche ritest di area 11900 punti.

Per il listino tecnologico la tenuta del livello indicato a 2600 punti dovrebbe dare il via al nuovo assalto di area 2750 la cui violazione potrebbe far testare l'area di resistenza successiva a 2870 punti.

A cura di Francesco Dipino

Buon trading Domenico e Francesco

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Spunti operativi per la settimana che va dal 7 al 11 novembre!

La settimana è stata caratterizzata soprattutto dall'inatteso taglio dei tassi da parte della BCE, questo ha un po sostanzialmente riequilibrato le forze facendo si che i prezzi dei principali cambi restassero in range non eccessivi.
Questo stesso elemento ha fatto si che i listini venissero spinti al rialzo, per poi ritracciare in seguito anche al monito lanciato dal nuovo governatore Draghi, al quale vanno i nostri migliori auguri per il duro compito che lo attende.

Passiamo ora ai consueti spunti operativi per questa settimana.

Per il cambio euro dollaro si ripropone come step rialzista la rottura di 1.3916 la quale potrebbe riportare i prezzi a ritestare l'area di resistenza a 1.4280. La tenuta di 1.3916 come livelli apre a scenari ribassisti di medio termine con obiettivo 1.3550 prima e 1.3150 successivamnete.

Per il cable la tenuta dell'area 1.6013 diventata supporto potrebbe dare spunti per un test di 1.6290, la violazione della stessa area ci riporterebbe sui minimi della scorsa settimana con proiezioni anche oltre fino a 1.5720.

Per il cambio swissy la spinta rialzista di inizio settimana scorsa non è riuscita a violare l'area di resistenza a 0.8950 facendo ritracciare i prezzi fino all'EMA 50 periodi sul grafico daily, questo potrebbe dare la spinta per un nuovo attacco alla resistenza.

 La violazione dell'EMA potrebbe riproporre un test dell'area di supporto a 0.8550.

Per USD/JPY dopo l'intervento di lunedi da parte della BOJ i prezzi sembrano assestarsi sopra quota 77.00, questo potrebbe innescare spinte rialziste fino in area 79.50 prima 80.70 poi. Anche se non è da escludere un test di area 76.50.

Per quanto riguarda i listini europei, e non solo, dopo i rialzi che sembravano innescare un buon movimento rialzista, la fallita rottura dell'area di resistenza ha provocato un ritracciamento consistente, anche in seguito al monito lanciato da Draghi, per questa settimana la rottura dei minimi della scorsa settimana porterebbe il FTSEMIB a ritestare i recenti minimi in area 14.000 punti, viceversa la tenuta dei livelli di chiusura di venerdi non esclude nuovi assalti a quota 16.500 prima e 17.000 dopo.

Per il DAX la tenuta di area 5750 punti porterebbe il listino a nuovi test dell'area di resistenza 6500 punti prima e 6950 poi. Invece la violazione del livello indicato porterebbe i prezzi nella successiva area di supporto a 5500 punti.

Per quanto riguarda i listini americani la tenuta di area 11.700 punti può portare a nuovi test di area 12.300. La violazione invece del livello indicato potrebbe portare il listino in area 11.300/11.100 punti.

Per il listino tecnologico la tenuta di area 2600 punti dovrebbe portare il listino in area 2800 punti, la violazione invece dell'area indicata potrebbe far testare area 2500/2550.

A cura di Francesco Dipino

Buon trading Domenico e Francesco

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Arrivano maggiori chiarezze sulle tassazioni che riguardano il Forex!

Un pò di chiarezza in più sulla tassazione che riguarda il Forex, infatti è stata ufficializzata, con la risoluzione del 102/E del 25 ottobre 2011, la risposta fornita dalle Entrate Assosim riguardo al regime fiscale dei contratti di roll over sul Forex.

La nuova definizione di "contratto finanziario differenziale" ha permesso all'Agenzia di modificare il precedente orientamento , in poche parole a partire dal 19 settembre 2010 , data di entrata in vigore del Dlgs n141/10, i contratti di cui sopra debbano essere ricondotti tra i rapporti di cui all'articolo 67, comma 1, lettera c quater.

Per cui l'imposta sostitutiva che attualmente è del 12.5%( dal  1 gennaio 2012 del 20%) dovrà essere applicata sulla somma algebrica dei differenziali realizzati e non solo sui differenziali positivi.

>> Maggiori info qui!






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Report della settimana con livelli prezzo utili per il tuo trading!

La settimana si è conclusa con il raggiungimento di gran parte degli obiettivi rialzisti indicato nel precedente report, per questa settimana di grande importanza sarà la conferma dei livelli raggiunti sia sul mercato valutario che sui listini borsistici.

Andiamo con ordine, il cambio euro dollaro si è portato sulla resitenza a 1.4280 quindi la violazione di questo livello non esclude spinte rialziste fino a 1.4550, viceversa la tenuta della resistenza porterebbe i prezzi a ridosso del primo supporto di medio disponibile in area 1.3900.

Per il cable è mancato la spinta decisisa che avrebbe consentito di raggiungere l'area indicata a 1.6250, in quanto la prima resistenza in area 1.6150 ha resistito più di quanto ci aspettassimo. Per questa settimana quindi ancora da monitorare la prima resitenza a 1.6150 e con la violazione di questa obiettivo possibile prima 1.6250 e 1.6450 poi.
Al ribasso invece l'eventuale tenuta della resistenza potrebbe far testare la prima area di supporto a 1.5830.

Per il cambio USD/CHF raggiunto l'obiettivo ribassista indicato, per questa settimana riteniamo opportuno la verifica della tenuta del livello 0.8550, la violazione di questo livello proietterebbe i prezzi fino a 0.8260, la tenuta del livello invece potrebbe portare i prezzi fino a 0.8900.

Per il cambio USD/JPY i prezzi continuano a far registrare nuovi minimi, per questa settimana ci aspettiamo un test di 76.30 la cui rottura potrebbe spingere i prezzi fino 77.50.

Per quanto riguarda i listini, buone soddisfazioni con il parziale raggiungimento degli obiettivi indicati. Per quanto riguarda il FTSEMIB resta invariato il target rialzista in area 17350 punti, anche se non sono esclusi test 16300, per poi tentare l'assalto alla resistenza indicata come primo target rialzista.

Anche per il DAX discorso invariato con target 6950 punti, anche se il gap lasciato in area 6150 potrebbe dar vita ad un test per la chiusura dello stesso.

Per quanto riguarda i listini americani centrato in pieno il target a 12300 per il DOW JONES, indicato nel precedente report, quindi il proseguimento rialzista potrebbe portare il listino fino a 12500 punti, anche se non escludiamo un test di 12100 prima del proseguimento.

Per il NASDAQ discorso analogo con il pieno raggiungimento dell'obiettivo a 2750 punti, il successivo target rialzista superato il livello di 2750 potrebbe essere 2860. Possibili anche test di 2650 prima del proseguimento.

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Report della settimana che va dal 24 al 28 ottobre!

Questa che verrà sarà sicuramente una settimana decisiva per le sorti dell'euro, difatti in questo weekend si deciderà sulle sorti del debito pubblico greco e sulla risoluzione dello stesso, con appendice fino a mercoledi quindi raccomandiamo massima prudenza.

Da un punto di vista tecnico il cambio EUR/USD sembra essere proiettato verso il test dell'area di resistenza posta a 1.4060, la rottura di questo livello potrebbe portare i prezzi fino a 1.4280, scenario che per quanto detto sopra potrebbe mutare e proiettare i prezzi verso l'area di supporto a 1.3550 prima e 1.3150 poi.

Per il cambio GBP/USD la chiusura di venerdi è a ridosso dell'importante resistenza posta a 1.6020 discorso simile al cambio EUR/USD con sviluppi tutti da decifrare conseguenti alla riunione del weekend, la rottura del livello indicato potrebbe innescare rialzi fino a 1.6250, viceversa al ribasso la violazione di 1.5700 potrebbe portare i prezzi fino a 1.5300.

Per il cambio USD/JPY nella giornata di venerdi i prezzi hanno fatto registrare un nuovo minimo storico a 75.78 per poi recuperare l'area dei minimi del canale su grafico daily, la violazione avvenuta al ribasso del suddetto canale potrebbe portare a nuovi minimi.

Per il cambio USD/CHF la tenuta del supporto in area 0.8800 potrebbe spingere i prezzi a ritestare l'area di resistenza a 0.9050 prima e 0.9350 poi. La violazione invece del supporto in area 0.8800 proietterebbe i prezzi in verso il successivo supporto a 0.8550.

Per quanto riguarda i listini la settimana si conclude positivamente, anche se nella giornata di giovedi sono fioccate le vendite soprattutto sul comparto bancario per i timori della situazione greca, in particolare per il FTSEMIB la tenuta di 15650, potrebbe portare al test dell'area di resistenza a 17350, la violazione invece potrebbe portare ad un test dei minimi dell'anno.

Situazione analoga per il DAX con la tenuta al momento di 5650, questo potrebbe portare il listino a tesatare 6150 punti e la violazione di questo proietterebbe il listino verso area 6950 punti.

Per il DOWJONES la rottura di 11850 porterebbe il listino fino 12300 punti, viceversa la tenuta del livello indicato porterebbe ad un test dei minimi dell'anno.

Per quanto riguarda il NASDAQ la tenuta di 2600 punti proietta il listino in area 2750 se dovesse passare energicamente area 2680 punti, la mancata rottura del livello porterebbe a ritestare area 2450 punti.

A cura di Francesco Dipino

Buon trading
Domenico e Francesco

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Rumors su Eur/Chf

Per oggi raccomandiamo massima prudenza sul cross Eur/cChf in quanto rumors di mercato dicono che oggi la SNB interverrà dal Floor.

In seguito alla diffusione di questa notizia un portavoce della SNB ha declinato ogni commento in merito, a nostro avviso questo avvalora l'ipotesi che al momento non è ancora ufficiale, anche se questo è già bastato per portare il prezzo in area 1.2450.

Stando a quanto dichiarato dal segretario al commercio elvetico, nelle scorse settimane, il giusto cambio sarebbe a 1.30/1.40 .

Buon trading e massima prudenza!

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Report della settimana con spunti operativi!

Come anticipato la scorsa settimana, il nostro report si limiterà, sino a quando la situazione non sarà chiarita, a dare solo indicazioni tecniche senza dare riferimenti di natura macroeconomica o politica per meglio far comprendere gli accadimenti sui mercati finanziari.

Detto questo entriamo subito nel vivo, per quanto riguarda i listini azionari sia europei che non, la settimana si conclude col segno positivo sulla scia di nuovi entusiasmi dovuti alla miglioria della situazione debitoria dei pesi periferici della zona euro.

Il DAX chiude la settimana a ridosso del livello di resistenza in area 6050, la tenuta di quest'area porterebbe il listino in area 5850 per poi tentare un nuovo assalto alla resistenza, la perforazione della resistenza invece porterebbe il listino in area 6150 prima e 6350 poi.

Per quanto riguarda il FTSEMIB l'area di resistenza sembra essere passata con proiezioni che possono spingere il listino fino a testare la successiva area di resistenza a quota 17350 punti. Per il DOWJONES possibili sviluppi rialzisti fino in area 11860 se dovesse passare con forza area 11560, viceversa il listino potrebbe testare l'area di supporto a quota 11300 punti.

Passiamo alle valute con l'EURO protagonista di un rally rialzista notevole che ha portato il cambio EUR/USD sulla resistenza in area 1.3880, se la forza dovesse rimanere immutata anche nella prossima settimana i prezzi potrebbero testare area 1.4060. Mentre un mancato proseguimento del trend in atto potrebbe riportare i prezzi in area 1.3550.

Per il CABLE situazione analoga in quanto la chiusura di venerdi è avvenuta a ridosso di 1.5900 area di resistenza importante, con possibili proiezioni rialziste fino a 1.6100, al ribasso invece possibili test di area 1.5600.

Per USD/CHF il test del livello di supporto fatto questa settimana potrebbe spingere i prezzi al rialzo fino all'area di resistenza a 0.9300 per poi proseguire verso 0.9580. Se l'area di supporto venisse violata possibili proiezioni fino in area 0.8700.

Per USD/JPY la situazione resta invariata con i prezzi racchiusi in un range fra 76.00 e 78 l'uscita dei prezzi da questo canale darà le indicazioni sull'operatività.

A cura di Francesco Dipino

Buon trading Domenico e Francesco
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Report della settimana!

Questo che scrivo non sarà il consueto report, non certo per nostra volontà, ma per adeguarci a quanto è in discussione alla camera, e cioè il DDL sulle intercettazioni, tornato priorità del governo, nonostante le priorità siano ben altre a nostro avviso.

 Per essere come sempre diretti e chiari nell'esposizioni detto DDL al comma 29 introdurebbe il diritto di rettifica, che senza voler scendere in dettagli, in pratica metterebbe un bavaglio a tutti i blog e non solo, pena ammende di 12.500 euro per ogni rettifica non apportata. Dunque in pratica ci vetiano indirettamente di esprimere le nostre opinioni!!

Fatta questa premessa, passiamo senza le consuete informazioni che forniamo, agli aspetti tecnici .

Per quanto riguarda i principali listini europei dopo l'avvio di settimana non positivo chiudono in prossimità dei livelli di resistenza, che con molte probabilità non saranno violati in consenguenza del downgrade della Spagna, notizia arrivata a mercati chiusi e quindi non ancora scontata, cosa che invece hanno iniziato a fare in chiusura venerdi i listini americani.

Dunque massima prudenza in apertura lunedi a quale sarà la reazione dei mercati.

Reazione che è subito partita sul FOREX con l'Euro in pressione in chiusura. Vedremo se tale pressione
continuerà nella prossima settimana, da un punto di vista tecnico sul grafico giornaliero il cambio Eur/Usd sembra aver fatto un ritracciamento classico alla media a 21 periodi per poi ritornare nel trend principale che rimane ribassista.

Per il cable dopo il crollo conseguente al mancato ritocco del tasso i prezzi arrivano anche qui a toccare la media a 21 sul grafico giornaliero, indicazioni che quindi anche per questo cambio restano ribassiste in funzione del trend principale in atto.

Per il cambio Swissy continuano le voci sulla volontà da parte della banca centrale elvetica di mirare ad un Franco più debole, quindi resta privelegiata su questo cambio un operatività rialzista.

 Per il cambio Usd/Jpy discorso immutato con la moneta nipponica molto forte in un periodo di avversione al rischio.

A cura di Francesco Dipino

Buon trading Domenico e Francesco!
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Non Farm Payroll del 07 ottobre 2011 in attesa!

Grande attesa oggi per l'uscita dei Non Farm Payroll alle ore 14.30, solitamente si assiste a forti movimenti del mercato su tutte le coppie, in prevalenza su Eur/Usd.

E' sconsigliato operare in prossimità dell'uscita del dato, le occasioni non mancheranno in altri giorni .

Buon trading !
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Report settimanale dal 03 al 07 ottobre!

La settimana si è conclusa con il ritorno ai timori di una crisi che sembra essere come già detto più volte molto profonda e strutturale, che partita da una finanza malata si è poi estesa anche all'economia reale. In Europa, la decisione univoca da parte della Merkel nel voler a tutti i costi salvare la Grecia dal default sembra non aver mutato molto la situazione, visto come poi i mercati ,passato il timido entusiasmo, sono tornati a far percipire tutta l'incertezza che tutti noi stiamo vivendo.

Incertezza che viene alimentata anche dalle notizie che arrivano dagli USA, con il lancio dell'operazione TWIST, operazione che spiegata in maniera sintetica possiamo definire come un posticipare i problemi finanziari attuali nel tempo, in pratica la FED ha deciso arbitrariamente di spostare le scadenze a breve dei titoli di stato vendendoli e contestualmente riacquistandoli con scadenze che vanno dai 7 ai 30 anni!!

Rinunciando ad immettere nuova liquidità nei mercati ed iniziando probabilmente già dalla prossima seduta a ritoccare i tassi all'insù. Tutto questo ha praticamente subito fatto arrivare ai mercati la sensazione che tutto quanto si era detto, circa la revisione delle regole della finanza per non incappare in nuove Lehman Brothers fosse stto accantonato e le lobby finanziare rimaste invariate.

Basta dare un'occhiata ai dati statistici per capire come dette lobby continuano nella stessa direzione, anzi l'utilizzo di strumenti derivati è addirittura in crescita, segno che la lezione avuta con i mutui Sub Prime non è servita, visto che poi a farne le spese sono stati i piccoli risparmiatori e le classi deboli della società.

In conseguenza a quanto detto e con il possibile rialzo dei tassi d parte della FED la settimana si è conclusa con l'Euro molto sotto pressione.

Per quanto riguarda i listini azionari come segnalato nel precedente report abbiamo assistito al rimbalzo tecnico dopo i doppi minimi fatti registrare, anche se adesso la situazione sembra ritornare al trend originario che rimane ribassista.

Da un punto di vista tecnico la prossima settimana potremo assistere ad un nuovo test dei minimi fatti registrare la scorsa settimana sia sul DAX che sul FTSEMIB ed anche DOW JONES, tutti e tre i listini infatti sfruttando il rimbalzo hanno testato l'area di resistenza indicata precedentemente che non rotta al rialzo dovrebbe riportare ad un test dei livelli di supporto nelle aree dei doppi minimi segnalati.

Per quanto riguarda il mercato valutario il cambio euro dollaro si attesta in chiusura sotto quota 1.3400 questo dovrebbe portare nella prossim settimana i prezzi a ridosso del supporto di lungo periodo a 1.3150 solo la tenuta di quest'area potrebbe riportare i prezzi in area 1.3450.

Per CABLE discorso simmetrico con probabile test di area 1.5300 solo la tenuta di detta area riporterebbe i prezzi in area 1.5700.

Per la moneta elvetica discorso invariata e in attesa di normalizzarsi, che anche per questa settimana ha perso terreno nei confronti del dollaro americano.

 Per quanto concerne la moneta nipponica invece continua a rafforzarsi, consigliamo sempre massima prudenza visti i ripetuti moniti da parte della BOJ che non vede bene una valuta molto forte soprattutto per l'export.

A cura di Francesco Dipino

Buon trading Domenico e Francesco!
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Report settimanale: dal 26 al 30 settembre 2011!

La crisi regna sovrana.

Questo sarebbe a mio avviso il titolo giusto per il dramma che alcuni paesi già vivono e che altri con molte probabilità vivranno a breve.
L'economia mondiale è praticamente ostaggio della crescita della stessa, come ancora una volta nella settimana appena trascorsa il FMI e UE hanno rimarcato.

A questo punto a mio avviso il problema che tutti dovremmo porci è come riuscire a venirne fuori, piuttosto che scambiarsi accuse reciproche. L'unica strada percorribile rimane il default, che tutto sommato, darebbe sì il via ad un periodo di turbolenze finanziarie ancor più di quello attuale, ma sicuramente potrebbe consentire a intere nazioni di sollevarsi.

Per essere più chiari se la Grecia anzichè innescare una quasi guerra civile conseguente alle manovre per porre rimedio alla situazione, potrebbe a mio avviso salvarsi semplicemente dichiarando default uscendo dall'unione monetaria. In questo modo ritornando alla Dracma potrebbe puntare sulla svalutazione della stessa per rilanciare l'economia e l'occupazione oltre ad attrarre investitori stranieri, in pratica dovrebbe semplicemente fare quello che per anni l'Italia ha fatto negli 80 permettendo il nostro miracolo economico.

Per poter attuare quanto detto c'è però bisogno di grande coraggio da parte della classe politica greca, che anzichè soffermarsi e cercare di andare incontro alle richieste della comunità europea, dovrebbe cercare di salvaguardare il popolo greco da un dramma che è solo all'inizio. Per quanto riguarda gli altri paesi in difficoltà nella zona euro anche noi, forse dovremmo seriamente iniziare a pensare ad un simile scenario, questo perchè la manovra messa a punto è molto variabile in diversi punti e a mio avviso servirà solo a contrarre maggiormente i consumi, visto che per circa un terzo è fatti di tagli.

Oltre oceano l'economia a stelle e strisce non naviga in acque migliori delle nostre, con livelli occupazionali preoccupanti ed una crescita praticamente nulla, aspetti segnalati ancora una volta dalla FED.

Da un punto di vista tecnico come avevamo anticipato gli attacchi speculativi stanno alzando il tiro e durante tutta la settimana nel mirino più di altri sono state Francia e Germania.

Entrambi i listini hanno archiviato la settimana con pesanti cali soprattutto sul comparto bancario, per quanto riguarda il DAX la tenuta di area 5000 punti ha consentito un rimbalzo fino in area 5200 che potrebbe portare l'indice ad un test di area 5500. Sia sul DAX che sul FTSE MIB da un punto di vista tecnico è da segnalare la formazione di un doppio minimo interessante su grafico daily. Discorso che si ripete anche per il Dow Jones quindi suggerisco di monitorare per possibili rimbalzi tutti e tre gli indici.

Per le valute conseguente alla situazione sopra indicata sotto pressione rimane l'EURO che a nostro avviso rimarrà sotto pressione.

Per questa settimana il cambio EUR/USD potrebbe testare area 1.3150 e oltre, discorso simile per il CABLE che chiude la settimana a ridosso dell'area di supporto a 1.5300.

In questa situazione di crisi e in "assenza" del franco svizzero per gli interventi continui della SNB chiaramente premiato a livelli preoccupanti e la moneta nipponica, che suggerisco di maneggiare con cura visto che in settimana la BOJ a più volte segnalato che una moneta cosi forte danneggia l'export e non sono quindi esclusi interventi mirati ad allegerire questa situazione.

A cura di Francesco Dipino

Buon trading Domenico e Francesco

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Aggiornamento pips settimanali del servizio segnali, dal 5 settembre!

Ricominciamo con il nostro consueto aggiornamento pips realizzati attraverso il servizio Segnali Forex Tzunami Tutto Compreso.

Dopo la formidabile performance ottenuta nei mesi passati, per chi non ci avesse seguito il  400% in soli 25 settimane, iniziamo a segnare i pips settimanali dal 5 settembre.


 GRAFICO PERFORMANCE DEL SERVIZIO FOREXTZUNAMI – SU BASE SETTIMANALE


N.B.:

- CONSIDERARE COME VALORE STANDARD ATTRIBUITO AL PIP € 7,00
- CAPITALE INIZIALE DI € 10.000
- LEVA FINAZIARIA 1:100.
- MAX DRAWDOWN PREVISTO PER OPERAZIONE 3,5%.
- MAX DRAWDOWN PREVISTO 50%.

Mese di riferimento : SETTEMBRE 2011


Mese di riferimento : OTTOBRE 2011



Mese di riferimento : NOVEMBRE 2011




Mese di riferimento : DICEMBRE 2011





Per vedere i mesi passati, clicca su questo link!

Per conoscere i Pips realizzati nel 2012, clicca su questo link!

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Report settimanale dal 12 al 16 settembre!

La situazione dell'Euro e dell'UE sembra davvero precipitare, nonostante fossimo consapevoli come testimoniano i precedenti report, vivere questa situazione ci angoscia allo stesso modo. La settimana appena trascorsa è stata di notevole impatto sui mercati sia borsistici che valutari.

Difatti le avvisaglie sono giunte già nella giornata di lunedi, con pesanti perdite sui listini europei ed una elevata avversione al rischio generalizzata, da un punto di vista macroeconomico possiamo interpretare questi segnali dei mercati come una netta bocciatura alla classe politica europea, incapace a mio avviso, di dare segni univoci di coalizione di intenti. Tutto questo da chiaramete corda ai grandi speculatori internazionali che stanno letteralmente massacrando uno ad uno tutti i paesi membri dell'unione.

La conferma della inadeguatezza della classe politica europea arriva anche dalle dimissioni di Stark che hanno affossato anche la moneta unica, dimissioni che ufficialmente arrivano per motivi personali, ma che ufficiosamente sono state rassegnate per il disaccordo sul riacquisto dei titoli di stato dei paesi maggiormente in difficoltà sui mercati secondari.

Già questo bastava a creare panico sui mercati, ma in aggiunta la Merkel prepara un piano per salvaguardare banche e assicurazioni tedesche dal sempre più imminente default della Grecia. Se questo dovesse succedere è chiaro che nel prossimo futuro la stessa sorte toccherà altri paesi inclusi noi.

Per quanto riguarda gli USA, in settimana da Bernanke arriva il chiaro messaggio che la FED non lesinerà alcuno sforzo per far ripartire l'economia a stelle e strisce ed a supporto di questo anche il Presidente Obama presenta nuovi programmi per stimolare innanzitutto l'occupazione che continua a rimanere sopra il 9%, anche se le borse statunitensi per un conseguente effetto domino sono state penalizzate.

Anche sui mercati valutari la settimana è stata caretterizzata da eventi notevoli, innanzitutto dalla decisione della SNB che a protezione dell'export elvetico ha deciso di portare il cambio EUR/CHF non inferiore a 1.2000, quindi questo a chiaramente squilibrato l'intero mercato. Se poi a questo aggiungiamo tutto quanto detto sopra il quadro è completo.

Sul fronte energetico, con i timori di recessioni che albeggiano a livello mondiale, e con il conseguente calo della domanda, il prezzo del petrolio continua a rimanere sotto i 90$ al barile. Come conseguenza l'oro continua ad essere il bene rifugio per eccellenza facendo registrare nuovi massimi.

Da un punto di vista tecnico il DAX chiude su un livello di supporto importante in area 5160 la rottura di questo livello potrebbe portare il listino tedesco in area 4500 area del supporto successivo, viceversa la tenuta del livello indicato vede come obiettivo area 6000. Per il listino italiano anch'esso in caduta libera con una prima area di supporto disponibile a quota 13500 ma con possibili picchi fino in area 12300, la tenuta dei 14000 punti nell'immediato potrebbe proiettare un rialzo fino a 15000.

Per il DJ il supporto in area 10900 sembra aver retto l'urto che potrebbe riportare la quotazione in area 11300, la rottura del supporto porterebbe alla successiva area di supporto a 10725. Per il NASDAQ il livello di supporto prossimo è 2330 la tenuta di questo livello potrebbe portare alla resistenza in area 2530.

Sul fronte valutario il cambio EUR/USD è a ridosso del supporto in area 1.3672 la violazione di questo livello porterebbe il prezzo in area 1.3550 prima e 1,3428 poi. La tenuta del livello invece porterebbe il prezzo in area 1.3850 con possibili escursioni anche in area 1.3900.

Il cable se dovesse violare area 1.5870 con forza avrebbe spazio sino a 1.5500 la tenuta del livello invece porterebbe alla resistenza in area 1.6115.

Per USD/CHF come conseguenza dell'azione attuata dalla SNB e passata la resistenza in area 0.8790 potrebbe riportare il prezzo sopra la parità, viceversa possibile un test di area 0.8545.

 Per USD/JPY il supporto importante resta area 76.50 la cui rottura potrebbe portare il prezzo sino a 75.00. Al rialzo invece duro ostacolo in area 78.13 la cui rottura darebbe spazio a possibili test di area 79.70.

A cura di Francesco Dipino

Buon trading Domenico e Francesco

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Riprende il nostro report settimanale!

Un buon rientro a tutti, riprendiamo la nostra routine ed iniziamo questo nuovo anno lavorativo con immutato entusiasmo.

ANALISI MACROECONOMICA

La situazione generale circa le condizioni dell'economia mondiale non poteva certo cambiare in 30 giorni, ma tutti noi probabilmente ci aspettavamo che non si andasse ancora più giù.
Cosa che di fatto è avvenuta come del resto avevamo anticipato nei report prima della pausa estiva, la crisi che viviamo è più profonda e ramificata di quanto gli stessi operatori pensassero. A livello macroeconomico in Europa, purtroppo, ad essere nell'occhio del ciclone proprio in questi giorni è l'Italia. La manovra, cambiata per l'ennesima volta, è stata ancora una volta non presa bene dai mercati, che la bocciano senza appello con il FTSE MIB a -3,89% e con la forbice tra i nostri BTP e gli equivalenti tedeschi che schizza sopra i 300 punti base, peggio della Spagna che concorre con il nostro paese per aggiudicarsi la maglia nera. La crisi che vive il nostro paese è non solo economica, ma soprattutto istituzionale e politica con governo ed opposizioni incapaci di dare al paese quello di cui a bisogno.

Allargando l'obiettivo e guardando all'Europa intera la situazione non sembra essere migliore, nel senso che la crisi che attanaglia il vecchio continente si estende a tutti i paesi membri, compresi tedeschi e francesi, a mio avviso saranno proprio questi le prossime vittime della speculazione.

Per quanto riguarda gli USA la situazione non è dissimile, la crescita è pressochè nulla ed il debito federale continua a crescere e soprattutto l'occupazione non lascia presagire nulla di buono nell'immediato futuro.
Le borse europee hanno bruciato 186 miliardi di euro nella sola giornata di venerdi riportando gli indici sui minimi di periodo. Anche le borse a stelle e strisce sono crollate, sulla scia della preoccupante situazione europea ma anche per quanto abbiamo detto sopra.

Per quanto riguarda le valute con il riaffiorare delle preoccupazioni degli investitori il franco ritorna molto forte, male l'euro che chiude per il quarto giorno cosecutivo in ribasso nei confronti del dollaro USA.

A cura di Francesco Dipino

Buon trading Domenico e Francesco

Evoluzione della società economica contemporanea!

Ben ritrovati, mi auguro che le vostre vacanze siano state serene e lunghe, almeno quanto le mie, e che vi abbiano consentito di recuperare tutta l’energia necessaria per affrontare insieme questo nuovo anno lavorativo.
Come sempre, cercherò di essere diretto e senza indugio, sono pronto ad esporvi il mio punto di vista sulla situazione macroeconomica e sulle dinamiche dei mercati.
Ci eravamo lasciati con una situazione che suscitava in me un grande senso di vuoto e di incertezza, ma dopo uno sguardo a quanto accaduto durante il mese di Agosto, quelle sensazioni sono riaffiorate esattamente con la stessa intensità.
Dunque, da dove iniziare, gli argomenti da trattare con molta accuratezza sono tanti e vari che probabilmente vi annoierei, quindi anziché passare in rassegna tutti gli avvenimenti di questo caldo Agosto, non solo da un punto di vista meteorologico, vorrei cercare di focalizzare la vostra attenzione su tre punti e cioè crisi del debito pubblico, crescita globale non sostenibile, fallimento della globalizzazione.

Crisi del debito pubblico

Il messaggio che arriva dai mercati è forte e chiaro, ma nonostante tutto i governi sembrano intenzionati ad andare avanti con misure che a mio avviso non faranno altro che contrarre ancor di più l’economia. Questo perché si è deciso di percorrere obiettivi che francamente sono improponibili, con tagli sostanziali della spesa pubblica che non rappresenta il vero problema e cercherò di essere il più chiaro possibile. Probabilmente pochi di voi sanno che il denaro in circolazione non è di proprietà degli Stati in quanto hanno delegato pochi privati, azionisti delle banche private, a crearlo. La cosa paradossale è che per poi utilizzarla, detti privati prestano la moneta agli Stati con tanto di interessi!
Quindi per capirci la Banca d’Italia come quella francese o di altri paesi non sono le banche dei loro cittadini, compresa la BCE, ma sono di proprietà di grandi banchieri .
Per fare un esempio la FED è di proprietà di alcune delle più famose banche del mondo come la Rothschild Bank di Londra, Goldman Sachs di New York e poche altre, queste a loro volta sono anche proprietarie di molte Banche centrali europee, che a loro volta sono proprietarie della Banca centrale europea, quindi attraverso questo meccanismo di scatole cinesi il debito pubblico mondiale è in mano a pochi. Quello di cui avremmo veramente bisogno dunque non è ridurre il debito attraverso tagli al sociale o alla sicurezza, ma bensì semplicemente ritornare in possesso del diritto a produrre moneta. Tutto quanto detto finora, non ha nulla di segreto, sono solo informazioni che non circolano quasi ci fosse un divieto non scritto ad imporlo. Molto probabilmente i timori per le ripercussioni sono maggiori del senso di dovere nei confronti dei cittadini, timori se vogliamo giustificati dagli eventi del passato, eventi che la storia ci suggerisce come per esempio la fine, che alcuni degli eroici politici americani (A.Lincoln, J.F.Kennedy, R.Kennedy) hanno avuto nel cercare di percorrere questa strada .

Crescita globale non sostenibile

La crescita globale è in stallo!!!
A farmi iniziare a pensare questo, è il fatto che questa crisi sembra essere davvero profonda più di ogni altra e che soprattutto quello a cui dovremmo realmente porre attenzione continua ad essere trascurato.
I combustibili fossili che hanno permesso lo sviluppo dell’economia negli ultimi secoli, si stanno esaurendo, e ancora non disponiamo di fonti energetiche alternative pronte, per poter continuare a sostenere questo tipo di economia, e d’altro canto dagli studi fatti da svariati istituti di ricerca non sembrano arrivare buone notizie; le energie rinnovabili non consentiranno di avere lo stesso apporto di energia elettrica che, nel giro di qualche decennio sarà razionata e disponibile solo in alcune ore del giorno, come già accade in alcuni paesi.
Se solo volessimo considerare questo aspetto il nostro modo di pensare dovrebbe immediatamente cambiare e focalizzarsi su come cambierà la nostra vita, quella di tutti i giorni. Per intenderci il costo del petrolio arriverà alle stelle e questo si ripercuoterà sull’economia ad iniziare dalle classi più deboli e via via fino a quelle in cima alla piramide sociale. Anche se in maniera molto succinta questo è il succo della questione, gli scenari dell’economia mondiale sono tutt’altro che incoraggianti. Per concludere questa parte dell’articolo vi invito a leggere THE END OF GROWTH di Richard Heinberg, un libro che per certi aspetti sembra visionario e apocalittico ma che senza dubbio deve farci riflettere.

Fallimento della globalizzazione

Come conseguenza alla situazione sopra prospettata, e già non più futura, con la crisi in cui ci ritroviamo a vivere in questi anni, ci vuole poco ad arrivare a questa conclusione: la globalizzazione è fallita!
A dirlo sono i fatti, non certo le mie parole. Nell’economia globalizzata, dove ogni volta si è puntato ad economie di scala sempre più grandi a costi marginali sempre più bassi, l’unico fattore comune, è stato l’aumento della povertà. Dai dati statistici emerge che mai come in questo periodo sta aumentando vertiginosamente il numero delle persone che vive con meno di 1 dollaro al giorno. Tutto questo porterà ineluttabilmente, con la fine dell’accesso illimitato ai combustibili fossili, alla fine della globalizzazione stessa. Questo perché le imprese che si saranno espanse fino a diventare delle multinazionali dovranno fare i conti con una tendenza decrescente. A mio avviso a sopravvivere a tutto questo saranno le piccole e medie imprese, perché saranno in grado, non essendo centralizzate e meglio distribuite sui territori, a far fronte alla domanda con la qualità dei prodotti, e saranno in grado di rispondere alle necessità di base della loro comunità attraverso la disponibilità delle risorse locali.
Questo porterà alla nascita di un nuovo tipo di società, con imprese ed imprenditori, capaci di generare lavoro e ricchezza meglio distribuiti, con prodotti migliori sia per la salute che per l’ambiente, questo è quello che mi auguro sposando appieno le teorie della “BLUE ECONOMY” che in svariati angoli del mondo sta già penetrando nel tessuto sociale.

Francesco Dipino


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Buone Vacanze a tutti. Ci risentiamo a Settembre!

Un caro saluto a tutti, il post di oggi è riservato esclusivamente ad augurarti buone vacanze, seguici attraverso la nostra newsletter tante novità in arrivo per il mese di settembre.

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Un saluto, arrivederci a settembre!

Domenico Vinciguerra
Francesco Dipino



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Aggiornamento dei mercati valutari e non solo!

Prima di entrare nel vivo di questo report è d'obbligo da parte nostra ringraziarvi per il supporto che ci date espresso attraverso le tante mail di condivisione e ringraziamento che ci giungono, quindi consentitemi questa volta di ringraziarvi apertamente di tutto!!

La settimana si è conclusa con gli eventi drammatici di Oslo che probabilmente si rifletteranno sui mercati nelle prossime settimane, ci uniamo nel cordoglio per le vittime degli attentati e ci auguriamo, anche se utopisticamente, che fatti del genere non accadano più in nessun luogo del mondo.

ANALISI MACROECONOMICA

Dunque l'Europa si è mossa!! Il piano messo a punto dai capi di stato europei e più in particolare dalla Merkel e da Sarkozy, ha rivitalizzato sia i mercati azionari che la moneta unica, scontata la notizia positiva e con lo, almeno per il momento, scongiurato default della Grecia, l'attenzione ora rimane puntata sull'attuazione del piano stesso.

I prossimi mesi saranno determinanti in quanto il suddetto piano apre ancora una volta il capitolo Eurobond, la mia visione in tal senso è che se anche l'incremento del fondo salva stati dovrebbe garantire a tutti i membri sonni più tranquilli, quello di cui l'Europa avrebbe realmente bisogno è una politica comune che non renda vani gli sforzi e i sacrifici che tutti siamo chiamati a fare per far fronte a questa situazione.

Difatti se l'UE non fa un passo avanti per creare una vera unione attraverso gli Eurobond resta una preda facile in quanto avanza in ordine sparso e paesi fragili come i P.I.I.G.S. saranno sempre in balia della speculazione.

Oltreoceano la situazione non è migliore, per fare un esempio stati come il New Jersey e la California presentano conti non migliori della Grecia, ma il tutto viene smorzato dallo scudo federale esistente che mette detti stati al riparo. L'unica arma che l'Europa può sfoderare è puntare alla crescita attraverso programmi che possano ridurre drasticamente la disoccupazione e che mettano le nuove generazioni in condizioni di reintegrarsi in una società che ai loro occhi si rende despota.

La situazione USA come detto non è certamente migliore rispetto all'Europa, ma la loro coesione di intenti li rende sicuramente più forti e meno vulnerabili. All'audizione di Bernanke di fronte al congresso per la relazione semestrale dell'andamento dell'economia, alla domanda di un senatore Bernanke ha risposto "It's no money", no l'oro non è denaro!! E facendo riferimento alla crisi di liquidità, non ha escluso nuove iniezioni di liquidità, aggiungendo che il vero pericolo per l'economia americana è la deflazione.

Quindi anche l'America non ha scelta deve entrare in una mentalità di austerity per risollevarsi, la vecchia filosofia consumo oggi e pago poi deve essere accantonata, basti pensare che Washington paga 4,5 miliardi di dollari al giorno di interessi.

ANALISI DEI MERCATI

Dopo l'avvio di settimana decisamente nero i listini azionari europei hanno recuperato molto del terreno perso in particolar modo il FTSE MIB si è riportato sopra quota 19000, sfiorando la soglia soglia dei 20000 punti, come indicato nel precedente report passata area 19100 punti probabili escursioni sopra quota 20000 in questa settimana con proseguimento rialzista sopra quota 20600.

Il DAX recupera anch'esso terreno anche se in misura ridotta, visto che sarà la Germania ad accollarsi la gran parte del sacrificio per il salvataggio della Grecia. La chiusura di venerdi vede l'indice riportarsi sopra quota 7300 attestandosi a 7348 punti da qui probabili sviluppi rialzisti fino in area 7500, la mancata tenuta al di sopra di 7300 potrebbe innescare sviluppi ribassisti fino in area 7000.

Per quanto riguarda i listini americani bene il DOW JONES che si riporta sopra quota 12500 punti, anche se resta da passare l'area di 12720 a conferma di ulteriori rialzi, se non devesse riuscire lo sforamento di detta area possibili sviluppi ribassisti fino in area 12250. Stessa situaziione per il listino tecnologico che si attesta in chiusura sopra area 2400 punti e solo una tenuta di detta area potrebbe consentire sviluppi rialzisti fino a 2650/2700 punti. Il ritorno sotto 2400 potrebbe causare una discesa fino in area 2300 con estensioni fino a 2250.

Per il petrolio cambiato il contratto ora il riferimento è quello con scadenza settembre, e come indicato nel precedente report la rottura dell'area di 97.40$ ha portato i prezzi fino a 100$ al barile. Per questa settimana con la tenuta di area 99$ possibili spinte rialziste fino a 104$, la mancata rottura della soglia dei 100$ potrebbe riportare i prezzi 94.50$.

ANALISI VALUTE

Dopo il test di area 1.4000 il cambio euro dollaro sulla scia di quanto sopra esposto si riporta sopra 1.4400, livello di maggior interesse al rialzo è la rottura di 14404, che potrebbe innescare nuovi rialzi fino in area 1.4700, mentre al ribasso l'area da monitorare è 1.4282, con possibili sviluppi ribassisti in area 1.4160 prima e 1.4000 poi.

Per il cable la rottura di 1.6340 potrebbe spingere i prezzi fino 1.6550, al ribasso sotto 1.6235 possibili test di 1.6000.

Per il cambio USD/CHF dopo i minimi fatti registare e con il leggero ottimisismo sui mercati, il franco perde un po della sua forza possibili test di area 0.8350 sopra la quale si potrebbero ritestare i massimi di periodo in area 0.8550, il mancato superamento dell'area 0.8270 potrebbe causare nuovi minimi sotto area 0.8080.

Infine per il cambio USD/JPY probabile escursioni fino ai minimi storici con la rottura di area 78.00, viceversa la tenuta di quest'area potrebbe riportare i prezzi fino 79.50/80.00.

A cura di Francesco Dipino

Buon trading Domenico e Francesco


Disclaimer

Analisi macroeconomica della settimana, con relativi livelli per spunti operativi!

Il vento della crisi mondiale continua a soffiare sempre più forte, ma quello che a nostro avviso è ancor peggio è il fatto che chi dovrebbe infondere la necessaria sicurezza e tranquillità, non sembra minimamente interessato a quanto sta accadendo e la logica degli interessi continua a mietere vittime fra i membri di una Europa sempre più allo sbando e che si preoccupa attraverso i suoi organi (non eletti dal popolo, BCE, FMI) di fare solo ed esclusivamente gli interessi delle banche e di proteggere le loro esposizioni sui debiti pubblici dei P.I.I.G.S., obbligando questi stessi paesi ad adottare misure di austerity, che detto francamente non serviranno a salvare questi paesi dal collasso ma solo ed esclusivamente a far rientrare le banche dei propri soldi, riversando l'intero onere di questa situazione ancora una volta sulla popolazione con tagli ai servizi sotto varie forme che non faranno altro che dare il definitivo colpo di grazia.

 A nostro avviso Grecia, Irlanda e Portogallo sono già con un piede e mezzo fuori dall'unione monetaria in quanto i vari piani di austerity, non serviranno a rilanciare la crescita in questi paesi, chi forse ha ancora qualche fievole speranza di evitare un tale tracollo sono Spagna e Italia, ma dovranno essere i governi nazionali ad attuare misure tali da poter rilanciare la crescita.

Fatta questa premessa vorrei focalizzare la vostra attenzione sui risultati dello Stress Test fatto dalle principali banche europee, i risultati diffusi sono incoraggianti stando alle varie agenzie in quanto solo 8 non hanno passato il test e più in particolare 5 spagnole 2 greche ed 1 austriaca.

Dunque vi chiederete voi una buona notizia, mi spiace deludervi cari lettori, quello che forse non tutti sanno è che detto Stress Test è stato simulato non prendendo in considerazione l'eventuale e secondo noi imminente default della Grecia, per fare un esempio calzante è come se facessimo i crash test per le auto simulando scontri a 30 KM orari, quando poi l'auto in questione può raggiungere i 200 km orari.

Guardando oltre Oceano la situazione non migliora se entro il 2 Agosto la Casa Bianca non aumenterà il tetto del debito con un accordo bipartizan, potremmo assistere al primo default nella storia degli Stati Uniti, anche se dopo il monito lanciato da Bernanke all'audizione dinanzi al congresso le tensioni fra democratici e repubblicani sembrano attenuarsi, il tutto è stato poi sancito nellla conferenza tenuta dal Presidente Obama che a differenza di quanto accaduto in Europa ha chiaramente fatto riferimento ai sacrifici da fare per risollevare le sorti del paese e che tali sacrifici dovranno arrivare soprattutto dalla classe più forte del paese.

ANALISI DEI MERCATI

La settimana si è conclusa con parziali recuperi dopo le perdite fatte registrare ad inizio settimana, l'indice italiano FTSE MIB sotto attacchi speculativi si attesta in chiusura venerdi a 18450 punti restando comunque sotto pressione ed in attesa della reazione degli operatori del risultato degli Stress Test i cui risultati sono stati comunicati a mercati chiusi, a nostro avviso l'onda speculativa si è tutt'altro che fermata e ci aspettiamo una settimana ancora con grosse pressioni, livello di interesse è area 19100 oltre la quale cambierebbe la situazione .

Per quanto riguarda il DAX chiaramente risente anch'esso della situazione, anche se meno marcata la pressione dovrebbe farsi sentire anche su questo listino la prossima settimana monitorando area 7300 per possibili sviluppi rialzisti.

Per il FTSE di Londra area da monitorare a nostro avviso è 5900 solo sopra tale livello possibili spinte rialziste.

Per gli indici americani situazione analoga ai listini europei, anche se come detto le parole del Presidente USA sembrano essere state accolte bene dai mercati, a livello operativo vediamo punto chiave area 12500 per il DOW JONES con sviluppi rialzisti sopra tale area, per il NASDAQ stesso discorso e l'area da monitorare è 2400.

Uno sguardo al petrolio che in settimana si era riportato sopra i 99$ al barile per poi ripiombare giovedi a 94.50$, nella giornata di venerdi il prezzo recupera terreno attestandosi in area 97.40 area di resistenza oltre la quale potremmo assistere a nuovi test dei massimi di periodo con violazione dei 100$ al barile.

ANALISI VALUTE

Con l'Euro ed il Dollaro legati alle loro vicende politiche interne durante tutta la settimana sono stati premiati sia YEN che CHF con quest'ultimo che si rafforza enormemente in seguito ai venti di crisi.

La Sterlina britannica soffre della cattiva situazione europea e del ristagno dell'economia interna che continua ad avere una crescita molto bassa.

Per quanto riguarda i cambi EUR/USD si attesta in chiusura in area 1.4160 area da monitorare con attenzione, per cable l'area di maggior interesse è 1.6113.

Come detto sopra si rafforzano sia YEN che CHF portando il cambio USD/JPY sui minimi storici mentre USD/CHF continua a farne di nuovi registrando l'ultimo a 0.8085.

Passiamo ora ai consueti livelli

EUR/USD

Come detto livello di riferimento è 1.4160 sopra troviamo 1.4221 - 1.4282 - 1.4343 - 1.4404 - 1.4526. Sotto abbiamo invece 1.4099 - 1.4038 - 1.3977 - 1.3916 - 1.3855 - 1.3794 - 1.3733 - 1.3672.

GBP/USD

Il punto di riferimento è 1.6113 sopra tale livello troviamo 1.6174 - 1.6235 - 1.6266 - 1.6327 - 1.6357 . Sotto abbiamo invece 1.5990 - 1.5930 - 1.5869 - 1.5808 - 1.5747 - 1.5686 - 1.5625.

USD/CHF

Il livello di maggior interesse è 0.8179 sopra abbiamo 0.8240 - 0.8301 - 0.8362 - 0.8423 - 0.8484 - 0.8545. Sotto abbiamo 0.8085 - 0.8057 - 0.7996 - 0.7935 - 0.7874 - 0.7813.

USD/JPY

Punto di riferimento è 78.91 sopra troviamo 79.30 - 79.69 - 80.08 - 80.47 - 80.86 - 81.25. Sotto abbiamo invece 78.71 - 78.32 - 78.13 - 77.73 - 77.34 - 76.95 - 76.56.

A cura di Francesco Dipino

Buon trading Domenico e Francesco

Report settimanale: Lo scenario dei mercati valutari e non solo !

Gli scenari che da tempo andiamo prospettando attraverso questo report, che è e resta il nostro punto di vista personale e come tale quindi opinabile, non deve e non vuole suscitare angosce, ma semplicemente cerca di fare chiarezza laddove la palese carenza di informazioni oggettive è visibile a tutti, tranne a chi, forse consapevolmente non vuol vedere.

Dunque cerchiamo di andare con ordine la settimana appena conclusa è stata caratterizzata ancora una volta da continui colpi di scena degni del miglior film thriller, difatti mentre l'attenzione di tutti era rivolta alla Grecia ed alla sua drammatica situazione finanziaria, ecco che nonostante vi fosse un accordo non scritto sul non comunicare report sulle economie a mercati aperti, arriva come un fulmine a ciel sereno da parte di Moody's il declassamento a junk del debito portoghese, che chiaramente innesca forti vendite sui listini mondiali.

Se questo non bastasse a creare incertezza sui futuri scenari economici ecco intervenire il comparto europeo, che attraverso vari membri della BCE e dell'UE, tuonano contro l'oligopolio dettato dalle tre grandi agenzie di rating americane, e gettano le basi per la futura nascita di un agenzia di rating europea.

A questo punto in me inizia sinceramente a nascere un forte senso di smarrimento!!

Questo perchè mi chiedo a cosa possa servire tale agenzia?
Queste dichiarazioni contro le agenzie americane sono state fatte perchè forse lanciano un monito sull'operato dei nostri governanti?
A questo punto e dopo tutto quello che è stato detto, e cioè tutto e il contrario di tutto, a chi credere?

Spero in tutta sincerità nelle prossime settimane di poter avere risposta a questi quesiti che credo siano nati anche in voi.

Fatta questa breve premessa andiamo avanti a guardare in casa nostra, perchè a questo punto cominciò seriamente a temere che i prossimi siamo noi, del resto la manovra presentata in fretta ed in anticipo mi preoccupa e non poco, sia per i contenuti della stessa sia perchè tutto sommato scarica i reali e difficoltosi impegni che si assume nei prossimi anni.

Tali preoccupazioni arrivano anche dai mercati difatti lo spread nei confronti dei bund tedeschi è schizzato ai massimi facendo registrare nuovi record e non solo, nella giornata di venerdi il listino italiano FTSE MIB è andato letteralmente a fondo con picchi fino a - 4% assestandosi in chiusura a - 3,48% e con il comparto bancario sotto una fortissima pressione.

Allargando la nostra visione e puntando lo sguardo sull'intera Europa visti anche i dati macroeconomici diffusi in settimana le preoccupazioni crescono il tutto accompagnato dal preannunciato ed atteso rialzo del tasso da parte della BCE.

Come già nella scorsa settimana segnali di ripresa, che rivitallizzano sia i mercati borsistici asiatici che americani, arrivano dagli USA dove forse la maggior concretezza della classe politica riesce ad imprimere la propria forza.

Analisi dei mercati

Dunque come accennato settimana difficile sui mercati borsistici con vendite diffuse, ma che trovano i loro picchi nel settore bancario, il FTSEMIB sotto attacchi speculativi venerdi è il peggiore d'Europa attestandosi in chiusura poco sopra quota 19000 a 19049 portandosi cosi sui minimi da inizio anno.

 Il DAX se pur in flessione si mantiene sopra 7400 punti. Il FTSE di Londra perde in chiusura quota 6000, ma riesce comunque come l'indice tedesco a contenere le perdite. Per quanto riguarda gli indici americani dopo i rialzi dei giorni precedenti respirano con probabili prese di beneficio nella giornata di venerdi con perdite contenute nel mezzo punto percentuale. Molto bene durante tutta la settimana l'indice NIKKEI anche se finisce la serie positiva con sette sedute consecutive al rialzo.

Analisi valute

Con l'Europa "sotto attacco" a farne le spese da inizio settimana è chiaramente la moneta unica che perde terreno nei confronti di tutte le altre valute, male anche la sterlina che anche per diversi dati macroeconomici diffusi inferiori alle attese perde anch'essa terreno soprattutto nei confronti di YEN e CHF che dopo un inizio di settimana in sordina riescono nelle giornate conclusive della settimana a recuperare nei confronti delle altre valute.

Passiamo ora ai livelli settimanali

EUR/USD

Il livello di riferimento della settimana è 1.4282 sopra tale livello troviamo 1.4343 - 1.4374 - 1.4404 - 1.4465 - 1.4496 - 1.4526. Sotto abbiamo invece 1.4221 - 1.4191 - 1.4160 - 1.4099 - 1.4038 - 1.3977 - 1.3916.

GBP/USD

Il livello di maggior interesse è 1.6113 sopra abbiamo 1.6144 - 1.6205 - 1.6235 - 1.6296 - 1.6357. Sotto troviamo invece 1.6022 - 1.5991 - 1.5930 - 1.5869 - 1.5839 - 1.5808 - 1.5747.

USD/CHF

Punto di riferimento è 0.8423 sopra troviamo 0.8484 - 0.8514 - 0.8545 - 0.8606 - 0.8667. Sotto invece 0.8362 - 0.8301 - 0.8240 - 0.8209 - 0.8179.

USD/JPY

Punto di riferimento è 80.47 sopra abbiamo 80.86 - 81.25 - 81.64 - 82.03 - 82.42 - 82.81. Sotto troviamo 80.08 - 79.69 - 79.30 - 78.91.

A cura di Francesco Dipino

Buon trading Domenico e Francesco


Disclaimer

Oltre 500 Pips con questi due ordini ancora open!

Oltre 500 pips con i nostri ordini su Eur/Usd ed Eur/Jpy, ovviamente teniamo altre posizioni su altre coppie e sugli indici , ma penso bastano solo questi due per farti capire come lavoriamo noi.

Eur/Usd
Eur/Jpy
Le strategie da noi utilizzate sfruttano dei momenti ben precisi per inserire i nostri ordini, oltretutto con un rischio iniziale abbastanza contenuto .

Certamente non è tutto, questo risultato lo si può ottenere grazie ad una corretta gestione dell'ordine.

Al tuo successo
Domenico



Disclaimer

Novità in arrivo insieme al report di questa settimana!...

Come anticipato nel precedente report la settimana è stata caratterizzata dalla situazione greca, difatti nella giornata di mercoledi con il voto a favore del piano di austerity proposto da PM greco Papandreou, la Grecia e l'Europa possono tirare un sospiro di sollievo. Sollievo che a nostro avviso ci conforta poco e di seguito cercherò di spiegare il perchè.

Dunque se da un lato le condizioni che FMI e UE avevano posto alla Grecia affinchè potesse essere erogata la tranche di aiuti di 12 miliardi sono state "attuate", dall'altro lato la situazione resta molto preoccupante. Difatti se tali aiuti permetteranno alla Grecia di sopravvivere per altri due mesi, il nostro interrogativo è che cosa succederà dopo.

Per intenderci il piano messo a punto dal governo greco su indicazioni degli esperti della BCE, permette sì di allungare i tempi, ma è altresì vero che lo fa a scapito del sociale con una serie di tagli alla spesa sociale, che non consentono di garantire i minimi servizi sociali degni di un paese occidentale. A dimostrazione di quanto diciamo ci sono i movimenti deicosidetti "indignatos" che tramite il web con un tam tam costante stanno dando vita a continue manifestazioni di piazza per esprimere tutto il loro dissenso, manifestazioni che troppo spesso stanno finendo con scontri e che fanno nascere in noi ulteriori timori. Detto questo altro aspetto da considerare con estrema attenzione è il fatto che, se questi aiuti consentiranno di rimborsare integralmente i titoli di stato in scadenza, è anche vero il fatto che le banche saranno obbligate a riacquistare titoli greci con scadenze lunghe e cedole basse, e dovranno essere acconto agli stati nell'allargamento al settore privato del rifinanziamento del debito greco, tutto questo lascia a nostro avviso trapelare quanto poco a livello europeo si creda ad una reale ripresa della Grecia, e tutto quanto detto finora ci fa pensare semplicemente al vecchio detto mal comune mezzo gaudio.

Ad aggravare la situazione a livello europeo, si aggiunge il nostro bel paese, in settimana infatti il governo con il nuovo piano finanziario ha sostanzialmente ammesso di averci "mentito" per due anni durante i quali si diceva che il nostro paese era ormai fuori dalla crisi, ed invece il fatto di dover trovare 40 miliardi per evitare di finire come la Grecia dimostra il contrario. Ma il fatto ancor più precoccupante a nostro avviso sono i mezzi per trovarli quelli che ci preoccupano, difatti se da tutte le parti continuano a focalizzare l'attenzione solo sui tagli alla spesa per la politica, che è sicuramente ben accetta anche da parte nostra, resta il fatto che detti tagli stando alle stime degli esperti dovrebbero consentire di risparmiare circa 6/7 miliardi, è dunque d'obbligo da parte nostra spostare l'attenzione sul restante e chiederci dove si reperiranno i restanti 33/34 miliardi? La domanda non sembra interessare le maggiori testate giornalistiche nè tantomeno i vari TG nazionali.

La risposta purtroppo dobbiamo ancora una volta cercarla fra le riga, e da quello che d'impatto ci pare capire la parte mancante arriverà da ulteriori tagli al welfare e introiti maggiori derivanti dall'aumento delle tasse e lotta all'evasione fiscale, vera piaga sociale nel nostro paese. Il problema quindi anche per il nostro paese resta la crescita che rimane fra le più basse d'Europa e detto programma finanziario non sembra preoccuparsi di questo fattore che resta a nostro avviso il fulcro principale per risollevare le nostre sorti e evitarci drammi come quello che stanno vivendo i greci.

La crisi mondiale in atto non risparmia nessuno anche dal Regno Unito arrivano dati macro circa la crescita davvero molto preoccupanti con timori per aumento dell'inflazione, ed anche il Giappone, anche in conseguenza delle recenti catastrofi naturali e non, comincia ad annaspare con dati macro inferiori alle attese e situazione di crescita quasi in stallo, per quanto riguarda invece gli elvetici unica preoccupazione rimane una moneta eccessivamente forte, anche se nell'ultima settimana ha perso terreno nei confronti di tutte le altre valute, forse stando ad alcuni rumors con l'intervento della SNB.

Per quanto riguarda gli USA la situazione non sembra essere mutata rispetto alla scorsa settimana nel senso che anche qui la situazione è tutt'altro che rassicurante. Infatti il congresso continua a rimandare l'appuntamento per affrontare il problema del debito pubblico che continua a crescere e anche se alcuni dati macro danno qualche segno di ripresa anche per gli Stati Uniti il nocciolo della questione rimane limitare il debito. A nostro avviso la FED sembra essere orientata a continuare su questa politica monetaria, e cioè cercare di indebolire il dollaro per poter cercare di far fronte più agevolmente agli interessi da pagare, situazione evidenziata anche dall'agenzia di rating cinese Dagong.

Infine un ultimo appunto riguardo proprio la Cina che con il dato macro circa la crescita in calo rispetto alle attese comincia ad essere attratta anch'essa da questo circolo vizioso innestatosi a livello mondiale.

Novità!!!...

Da questa settimana inseriremo nel nostro report anche uno sguardo alle borse in particolar modo agli indici sia europei che americani ed al petrolio, sprerando di farvi cosa gradita come dalle riscontrate  vostre segnalazioni.

Dunque la settimana per le borse si conclude in deciso rialzo grazie alla parziale risoluzione della situazione greca, tale fatto sembra aver ridato fiducia agli investitori tant'è che si recuperano livelli importanti su tutte le piazze, in Italia lo FTSEMIB si riporta sopra quota 20000 attestandosi in chiusura a 20590, cosi bene anche il DAX che chiude la seduta di venerdi poco sopra 7450.

Altrettanto buona la reazione sia sui mercati asiatici che americani, che vedono i mercati americani mettere a segno 5 giorni di rialzi consecutivi riportando gli indici sui massimi di periodo.

 Per quanto riguarda il petrolio dopo il calo di inizio settimana che vedeva il prezzo del contratto con scadenza agosto scendere sotto quota 90$, la dichiarazione dei ribelli libici di non esportare al momento ha forse dato spunto per il recupero su detto contratto portando il prezzo in area 95$.
Per le valute superstar della settimana in conseguenza di quanto detto finora è stata la moneta unica con sostanziosi rialzi nei confronti di tutte le altre valute, riportando il cambio EUR/USD a ridosso dell'importante resistenza posta in area 1.4550.

Per GBP settimana altalenante con cambi di direzione repentini sulla diffusione dei dati macro che come detto preoccupano e non poco gli investitori.

Per JPY settimana a nostro avviso di transizione che vede la moneta nipponica recuperare nei confronti di CHF e USD sopratutto per la forte debolezza di questi ultimi più che per forza dello Yen.

Settimana di calvario per CHF che come detto precedentemente si indebolisce molto nei confronti di tutte le altre valute ed in particolar modo dell'euro che torna in chiusura venerdi sopra quota 1.2300.
Passiamo ora ai livelli per questa settimana
EUR/USD
Il punto di riferimento della settimana è 1.4550 sopra tale livello troviamo 1.4618 - 1.4648 - 1.4709 - 1.4740 - 1.4771 - 1.4801 - 1.4862 - 1.4893. Sotto abbiamo invece 1.4496 - 1.4465 - 1.4435 - 1.4404 - 1.4374 - 1.4313 - 1.4282.

GBPUSD
Il livello di maggior interesse è 1.6113 quindi sopra troviamo 1.6144 - 1.6174 - 1.6235 - 1.6266 - 1.6296 - 1.6327 - 1.6357. Sotto abbiamo 1.6052 - 1.6022 - 1.5991 - 1.5930 - 1.5869.

USD/CHF
Il punto di maggior interesse è 0.8423 sopra troviamo 0.8484 - 0.8545 - 0.8606 - 0.8667 - 0.8728 - 0.8789. Sotto invece abbiamo 0.8362 - 0.8301 - 0.8270 - 0.8240 - 0.8179.

USD/JPY
80.47 resta il punto di riferimento quindi sopra troviamo 80.86 - 81.25 - 81.64 - 82.03 - 82.42 - 82.81. Sotto invece abbiamo 80.08 - 79.88 - 79.69 - 79.30 - 78.91.

A cura di Francesco Dipino - Trader professionista

Buon trading da Domenico e Francesco


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